Dragon Age II, Bioware torna sui canali di distribuzione digitale con un nuovo DLC, decisa a portare al grande stuolo di fan che da sempre la segue un'avventura completa sotto ogni aspetto. I giorni precedenti al lancio hanno infatti visto gli sviluppatori prodigarsi nello specificare che questo nuovo contenuto scaricabile sarebbe stato curato nei minimi dettagli, a partire dalla trama fino ad arrivare a proporre combattimenti complessi in grado di mettere in crisi anche i giocatori più preparati. Proprio per questo motivo abbiamo voluto sviscerare a fondo questo DLC e spolparlo in ogni suo aspetto, scoprendo purtroppo che molte delle promesse fatte non sono state mantenute.
Voci dal passato
Dopo aver acquistato il pacchetto aggiuntivo per 800 MSP/9.99$, all'interno della casa di Gamlen, o nella tenuta degli Hawke nel caso fossimo ad un punto avanzato della trama di Dragon Age II, farà la sua comparsa un'enorme statua, dalla quale sarà possibile dare il via a questa nuova avventura. Per risvegliare un antico male rinchiuso in una prigione segreta, gli sgherri del Karta hanno bisogno del sangue della nostra famiglia e per ottenerlo non si faranno scrupolo ad attaccare i membri più deboli. Decisi a porre fine a questa follia, ci dirigeremo decisi verso la loro base situata all'esterno di Kirkwall: questa volta i nani hanno passato il segno e la furia del campione ricadrà sulle loro teste. Selezionati i tre personaggi che si uniranno a noi per accompagnarci nell'avventura, verremo gettati dunque in una location completamente nuova ed indubbiamente affascinante. Il benvenuto non sarà tuttavia dei più calorosi, ed in men che non si dica ci troveremo costretti a sguainare le spade e gettarci nella battaglia. Le prime ondate nemiche saranno caratterizzate proprio dai nani del Karta, con assassini ed arcieri appostati pronti a farci la pelle e decisi ad ottenere finalmente il loro ambito trofeo. Nonostante la mappa sia assolutamente lineare, gli scontri avvengono in spazi aperti e verremo affrontati da diversi gruppi di avversari contemporaneamente. Il primo scontro ad esempio si consumerà all'interno di una polverosa arena tappezzata di trappole, che potremo utilizzare a nostro vantaggio una volta raggiunte le leve di attivazione. Data la grandezza delle zone di combattimento sarà importante mandare subito qualcuno ad ingaggiare gli arcieri e costringerli al corpo a corpo, così da evitare che questi trasformino il nostro gruppo in un puntaspilli. Ad affiancare gli assassini faranno la loro comparsa anche i Bronto, pesanti animali da traino allevate dal cartello criminale come fiere da battaglia, e poderosi maghi capaci di manipolare la magia arcana. Mano a mano che proseguiremo nella storia e scenderemo nelle viscere della prigione, il setting cambierà completamente passando dalla sabbiosa zona iniziale alle buie e pericolose viscere della terra, dove i nani del Karta lasceranno spazio ad un antico male: i temibili Darkspawn. Bioware da questo punto di vista ha fatto un buon lavoro, inserendo nel DLC una grande varietà di nemici, raggiungendo vette altissime quando faranno la loro comparsa demoni, succubi ed un nemico finale particolarmente dettagliato e dal pattern di attacco originale.
IA dove sei
Se abbiamo appurato dunque che la varietà, sia per le ambientazioni sia per i nemici, risulti inappuntabile, non possiamo certo dire lo stesso dell'intelligenza artificiale. Con un gruppo di livello venti e senza curatore, a difficoltà normale ci potevamo gettare a testa bassa contro qualsiasi nemico, sicuri di poterne uscire vittoriosi semplicemente facendo affidamento alle nostre abilità di combattente. La velocità di attacco, combinata con l'ampia portata della spada a due mani che equipaggiavamo, ci permetteva di falciare anche gruppi di cinque nemici alla volta rendendo veramente iniqui gli scontri. Teoricamente l'idea di piazzare torri e balconate sulle quali far comparire i tiratori nemici era una buona, peccato che questi siano risultati colpibili anche dal livello del terreno, semplicemente tirando fendenti verso il muro azzerando completamente il problema causato dal dislivello. Più volte inoltre abbiamo trovato i nemici più grossi incastrati negli angoli o impossibilitati a salire sulle rampe, rendendo veramente inutili alcuni scontri.
Loot e Misteri
Dragon Age II – Legacy, include al suo interno quattro sottoquest, pensate più che altro per ricompensare il giocatore con oggetti dalla discreta utilità piuttosto che per allungare la longevità del DLC, ancorata intorno alle due ore abbondanti di gioco. Durante il dipanarsi della storia si verrà a conoscenza di alcuni segreti relativi al passato di Malcolm Hawke e si entrerà in contatto con alcuni leggendari custodi grigi, le cui intenzioni però risultano intuibili con grande anticipo annullando qualsivoglia colpo di scena possa scaturire dallo sviluppo degli eventi. Potrete affrontare questo pacchetto aggiuntivo in qualsiasi momento della storyline principale ed a qualsiasi livello sia arrivato il vostro personaggio. I nemici e gli oggetti che troverete scaleranno infatti con la vostra esperienza, anche se affrontare questa missione con un numero ridotto di abilità a disposizione rischia di rendere le cose dannatamente difficili. Il livello migliore dunque per cimentarsi nell'avventura è il quindicesimo, in questa fascia sarete in grado di trovare equipaggiamenti che potranno darvi un discreto boost al danno ed alla resistenza, tanto da portarvi poi a finire il gioco in scioltezza. Tra tutti gli oggetti che troverete all'interno del dungeon spicca “la chiave”: un'arma unica abbinata alla classe da voi utilizzata, che potrete modellare secondo i vostri gusti, aggiungendo danni elementali, possibilità di critico, la capacità di rigenerare vita o ancora di rallentare il nemico.
Una storia senza protagonisti
Permettere di accedere al DLC anche dopo aver finito Dragon Age II potrebbe sembrare una gran cosa, tuttavia la pochezza di attenzione profusa nello sviluppo ha qualcosa di grottesco. La narrazione degli eventi è incentrata principalmente sulla famiglia di Hawke ma durante l'evolversi della storia nostra madre potrebbe essere stata straziata dalla magia del sangue o ancora peggio nostra sorella Bethany trafitta da parte a parte da un templare, rendendo il background narrativo pieno di falle. La cosa peggiore in questo caso avviene tuttavia durante le cut scene: alcune di esse sono eventi scriptati nei quali viene tenuto conto del fatto che nostra sorella sia morta, ma la considerano in ogni caso presente a tutti gli effetti. Vedremo dunque i personaggi del nostro party girarsi verso il nulla e ascoltare la voce di Bethany provenire dalle rocce alle loro spalle o da un carretto nelle vicinanze, senza battere ciglio a riguardo. Il bug è veramente dalle dimensioni macroscopiche e non ci capacitiamo di come Bioware abbia potuto rilasciare ancora una volta un prodotto con problemi di questa portata, viste soprattutto le critiche ricevute con Dragon Age II e le dichiarazioni benaugurati pre-release. Ancora una volta dunque la poca attenzione profusa nello sviluppo del titolo oscura quanto di buono questo DLC propone, rovinando irrimediabilmente l'esperienza per i giocatori più esigenti.
Voto 6.
Voci dal passato
Dopo aver acquistato il pacchetto aggiuntivo per 800 MSP/9.99$, all'interno della casa di Gamlen, o nella tenuta degli Hawke nel caso fossimo ad un punto avanzato della trama di Dragon Age II, farà la sua comparsa un'enorme statua, dalla quale sarà possibile dare il via a questa nuova avventura. Per risvegliare un antico male rinchiuso in una prigione segreta, gli sgherri del Karta hanno bisogno del sangue della nostra famiglia e per ottenerlo non si faranno scrupolo ad attaccare i membri più deboli. Decisi a porre fine a questa follia, ci dirigeremo decisi verso la loro base situata all'esterno di Kirkwall: questa volta i nani hanno passato il segno e la furia del campione ricadrà sulle loro teste. Selezionati i tre personaggi che si uniranno a noi per accompagnarci nell'avventura, verremo gettati dunque in una location completamente nuova ed indubbiamente affascinante. Il benvenuto non sarà tuttavia dei più calorosi, ed in men che non si dica ci troveremo costretti a sguainare le spade e gettarci nella battaglia. Le prime ondate nemiche saranno caratterizzate proprio dai nani del Karta, con assassini ed arcieri appostati pronti a farci la pelle e decisi ad ottenere finalmente il loro ambito trofeo. Nonostante la mappa sia assolutamente lineare, gli scontri avvengono in spazi aperti e verremo affrontati da diversi gruppi di avversari contemporaneamente. Il primo scontro ad esempio si consumerà all'interno di una polverosa arena tappezzata di trappole, che potremo utilizzare a nostro vantaggio una volta raggiunte le leve di attivazione. Data la grandezza delle zone di combattimento sarà importante mandare subito qualcuno ad ingaggiare gli arcieri e costringerli al corpo a corpo, così da evitare che questi trasformino il nostro gruppo in un puntaspilli. Ad affiancare gli assassini faranno la loro comparsa anche i Bronto, pesanti animali da traino allevate dal cartello criminale come fiere da battaglia, e poderosi maghi capaci di manipolare la magia arcana. Mano a mano che proseguiremo nella storia e scenderemo nelle viscere della prigione, il setting cambierà completamente passando dalla sabbiosa zona iniziale alle buie e pericolose viscere della terra, dove i nani del Karta lasceranno spazio ad un antico male: i temibili Darkspawn. Bioware da questo punto di vista ha fatto un buon lavoro, inserendo nel DLC una grande varietà di nemici, raggiungendo vette altissime quando faranno la loro comparsa demoni, succubi ed un nemico finale particolarmente dettagliato e dal pattern di attacco originale.
IA dove sei
Se abbiamo appurato dunque che la varietà, sia per le ambientazioni sia per i nemici, risulti inappuntabile, non possiamo certo dire lo stesso dell'intelligenza artificiale. Con un gruppo di livello venti e senza curatore, a difficoltà normale ci potevamo gettare a testa bassa contro qualsiasi nemico, sicuri di poterne uscire vittoriosi semplicemente facendo affidamento alle nostre abilità di combattente. La velocità di attacco, combinata con l'ampia portata della spada a due mani che equipaggiavamo, ci permetteva di falciare anche gruppi di cinque nemici alla volta rendendo veramente iniqui gli scontri. Teoricamente l'idea di piazzare torri e balconate sulle quali far comparire i tiratori nemici era una buona, peccato che questi siano risultati colpibili anche dal livello del terreno, semplicemente tirando fendenti verso il muro azzerando completamente il problema causato dal dislivello. Più volte inoltre abbiamo trovato i nemici più grossi incastrati negli angoli o impossibilitati a salire sulle rampe, rendendo veramente inutili alcuni scontri.
Loot e Misteri
Dragon Age II – Legacy, include al suo interno quattro sottoquest, pensate più che altro per ricompensare il giocatore con oggetti dalla discreta utilità piuttosto che per allungare la longevità del DLC, ancorata intorno alle due ore abbondanti di gioco. Durante il dipanarsi della storia si verrà a conoscenza di alcuni segreti relativi al passato di Malcolm Hawke e si entrerà in contatto con alcuni leggendari custodi grigi, le cui intenzioni però risultano intuibili con grande anticipo annullando qualsivoglia colpo di scena possa scaturire dallo sviluppo degli eventi. Potrete affrontare questo pacchetto aggiuntivo in qualsiasi momento della storyline principale ed a qualsiasi livello sia arrivato il vostro personaggio. I nemici e gli oggetti che troverete scaleranno infatti con la vostra esperienza, anche se affrontare questa missione con un numero ridotto di abilità a disposizione rischia di rendere le cose dannatamente difficili. Il livello migliore dunque per cimentarsi nell'avventura è il quindicesimo, in questa fascia sarete in grado di trovare equipaggiamenti che potranno darvi un discreto boost al danno ed alla resistenza, tanto da portarvi poi a finire il gioco in scioltezza. Tra tutti gli oggetti che troverete all'interno del dungeon spicca “la chiave”: un'arma unica abbinata alla classe da voi utilizzata, che potrete modellare secondo i vostri gusti, aggiungendo danni elementali, possibilità di critico, la capacità di rigenerare vita o ancora di rallentare il nemico.
Una storia senza protagonisti
Permettere di accedere al DLC anche dopo aver finito Dragon Age II potrebbe sembrare una gran cosa, tuttavia la pochezza di attenzione profusa nello sviluppo ha qualcosa di grottesco. La narrazione degli eventi è incentrata principalmente sulla famiglia di Hawke ma durante l'evolversi della storia nostra madre potrebbe essere stata straziata dalla magia del sangue o ancora peggio nostra sorella Bethany trafitta da parte a parte da un templare, rendendo il background narrativo pieno di falle. La cosa peggiore in questo caso avviene tuttavia durante le cut scene: alcune di esse sono eventi scriptati nei quali viene tenuto conto del fatto che nostra sorella sia morta, ma la considerano in ogni caso presente a tutti gli effetti. Vedremo dunque i personaggi del nostro party girarsi verso il nulla e ascoltare la voce di Bethany provenire dalle rocce alle loro spalle o da un carretto nelle vicinanze, senza battere ciglio a riguardo. Il bug è veramente dalle dimensioni macroscopiche e non ci capacitiamo di come Bioware abbia potuto rilasciare ancora una volta un prodotto con problemi di questa portata, viste soprattutto le critiche ricevute con Dragon Age II e le dichiarazioni benaugurati pre-release. Ancora una volta dunque la poca attenzione profusa nello sviluppo del titolo oscura quanto di buono questo DLC propone, rovinando irrimediabilmente l'esperienza per i giocatori più esigenti.
Voto 6.
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