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martedì 12 ottobre 2010

Recensione arcania gothic 4

Il nuovo lavoro della saga di Gothic cambia sviluppatore (da Piranha a Spellbound) e si presenta al pubblico in forme che riescono contemporaneamente a rinnovare il passato, pur mantenendo intatte buona parte delle sue atmosfere. Apparentemente, infatti, Arcania è del tutto simile ai suoi predecessori: si tratta di un classico gioco di ruolo in terza persona, nel quale il giocatore è chiamato a controllare il suo alter ego nell'esplorazione del mondo, nei dialoghi e nei combattimenti. Il protagonista non è l'eroe senza nome dei capitoli precedenti, che è nel frattempo diventato re, bensì un umile pastore che vive in una serena isola al largo del continente di Myrtana, costretto a cambiare vita quando la pace dei dintorni viene rotta da un insensato attacco perpetrato proprio dalle truppe del nuovo re. Cosa spinge il sovrano a comportarsi in modo così oscuro? Tentare di rispondere a questa domanda significherà spostarsi su una nuova, grande isola, Argaan, all'inseguimento dei paladini decaduti del re, e naturalmente incontrare tante città e villaggi nonché missioni, panorami mozzafiato e vecchi compagni di avventura.
Ciò che più da vicino lega Arcania ai precedenti Gothic è probabilmente l'atmosfera cupa e cinica, resa tale dalla presenza di personaggi dalla dubbia moralità, ciascuno preoccupato solamente della sua sorte. Tutto ciò si rispecchia nei dialoghi, estremamente diretti e talvolta telegrafici, nonché nella programmatica assenza di diversivi letterari e filosofici, all'insegna di un pragmatismo che è da sempre marchio di fabbrica della serie.
I combattimenti sono altrettanto veloci e altrettanto poco aperti a pause di strategica riflessione: il clic sinistro del mouse gestisce i colpi, il destro le parate, e la combinazione dei due può dar vita a spettacolari mosse speciali, che vanno apprese tramite i punti ottenuti durante il passaggio di livello.
Lo sviluppo del personaggio è decisamente semplificato, anche rispetto ai precedenti capitoli della serie: le caratteristiche di base migliorano automaticamente, mentre le abilità sono divise in vari "rami", dedicati al combattimento in corpo a corpo, al combattimento a distanza, alla magia e alle arti furtive.
Non manca, come corollario alla libera esplorazione e al conseguente ottenimento di materiali quali piante e minerali, una cospicua sezione dedicata al "crafting", ossia alla creazione di oggetti personalizzati: per accedervi non serve né padroneggiare una specifica abilità né possedere qualche attrezzatura, ma solo aver appreso la ricetta e avere a disposizione i giusti ingredienti.
Sembra dunque esserci tutto o quasi quel che c'era nei primi gloriosi capitoli della serie: in realtà, scendendo nei dettagli si scoprono differenze assai significative. Nei Gothic originali, ad esempio, quasi tutto il mondo era accessibile fin dall'inizio: il giocatore eccessivamente audace veniva punito con la sconfitta da parte di nemici molto forti, cosa che d'altro canto lo spingeva ad accelerare la crescita del personaggio per avere "vendetta". Arcania ha una struttura profondamente diversa: il gioco è suddiviso in "isole narrative", sorta di capitoli separati, ciascuno gravitante attorno a un'area territoriale vasta ma chiusa da appositi ostacoli, il superamento dei quali comporta il passaggio al successivo segmento di trama. Nulla vieta di tornare a visitare le "vecchie" zone, dove magari nel frattempo compaiono nuove missioni, ma la sensazione di pericolo incombente che si aveva nei primi Gothic con un personaggio di basso livello è quasi scomparsa.
Inoltre, in Arcania il nostro alter ego non può dormire, può entrare liberamente nelle case altrui e può rubare impunemente sotto lo sguardo di tutti: possono sembrare dettagli a chi non conosce la storia della serie, ma tutti gli altri si renderanno conto che si tratta di modifiche di importanza sostanziale.
Ciò nonostante, il gioco rimane di buon livello e va consigliato a tutti gli appassionati di GdR, con un'avvertenza ulteriore: per godere appieno del prodotto, è necessario un computer molto performante (soprattutto, un "normale" processore Dual Core non è all'altezza). Che le porte di Argaan si spalanchino per i nuovi avventurieri! (fonte gamesvillage)

Commento e voto finale

Arcania è un buon GdR in terza persona, ma la sua filosofia può deludere gli appassionati della serie Gothic: a una trama piacevole e a meccanismi ludici funzionali si affiancano, infatti, scelte di design che allontanano la saga dalla sua genuina "durezza", a favore di un approccio più classico e tradizionale. Attenzione ai requisiti hardware!
Voto: 8,3

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